IL MIRACOLOSO GOJI

Cosa sarebbe la vita degli umani se non fosse periodicamente ravvivata dalla sorpresa e dalla soddisfazione di scoprire qualche nuova sostanza miracolosa che promette di donarci salute e lunga vita?

Poter mettere le mani su un nuovo frutto meraviglioso, su una tisana portentosa, su una tecnica di respirazione che ci facciano sperare di risolvere ogni problema è un po’ come giocare al superenalotto e sognare di poter diventare ricchi. Naturalmente viene, prima o poi, il momento in cui ci ritroviamo a verificare la nostra schedina e ci accorgiamo di non aver vinto … ma, pur nella delusione, ci resta sempre la possibilità di giocare e giocare di nuovo acquistando altre schedine e con esse ulteriori schegge di illusione e di felicità.

Allo stesso modo, nel settore della salute ci sono sempre una nuova pianta o una nuova posizione yoga o un qualche altra strana e arcana conoscenza cui possiamo rivolgerci dopo aver constatato che le precedenti, in definitiva, non hanno prodotto alcun miracolo. E così ci ritroviamo a passare dal ginseng all’aloe o al tè verde, dall’olio di argan al gingko biloba, dalla papaya all’acai e, infine, al miracoloso goji.

Goji? Beh, molti di voi già sapranno di che si tratta, ma forse pochi si saranno presi la briga di andare oltre le dicerie e provare a verificare criticamente.

Come molti sanno il nome goji si riferisce a due distinte (ma simili) specie di piante orientali native della regione himalayana e di alcune zone della Cina: il Lycium barbarum e il Lycium chinense. Si tratta di solanacee, pertanto in qualche modo affini alle patate o ai pomodori.

Il goji produce piccoli frutti rossi, simili a quelli della rosa canina, che possono essere mangiati e presentano un elevato contenuto in sostanze nutritive di un certo valore. In particolare sono presenti sostanze antiossidanti in quantità rilevanti, nonché sali minerali e altri principi nutritivi. È vero che il contenuto in sostanze antiossidanti è elevato? Beh, sì, è abbastanza vero … ma i dati che si ritrovano su quasi tutti i siti web disponibili sono fortemente fuorvianti se non addirittura falsi.

Diamo un’occhiata in maggior dettaglio.

Il dato fondamentale che salta agli occhi quando si cercano notizie sul goji in Internet è l’enorme contenuto in sostanze ossidanti che viene dichiarato. A tal proposito si veda, per esempio, la pagina http://www.benessereblog.it/post/3850/proprieta-delle-bacche-di-goji-il-frutto-della-vita. Viene dichiarata una quantità di antiossidanti 4000(!!!) volte superiore a quella dell’arancia. E poi si aggiunge “e vitamina C per 500 volte” (superiore a quella dell’arancia).

Analizziamo attentamente queste affermazioni. La prima cosa che possiamo notare è che la vitamina C è, a tutti gli effetti, un antiossidante e pertanto rientra già nel calcolo delle “4000 volte”. Dunque non è corretto dire “antiossidanti e vitamina C” (lasciando intendere che quest’ultima sia “in più” rispetto agli antiossidanti), bensì si dovrebbe dire piuttosto “antiossidanti fra cui la vitamina C“. In altre pagine web lo stesso trucchetto viene applicato in modo anche più ampio: oltre alla vitamina C si citano la vitamina E, i carotenoidi (come il licopene o la luteina), ecc.. ma si tratta sempre di sostanze antiossidanti e quindi non sono da intendersi “in più”. Si tratta di imprecisioni molto maliziose e non casuali, però in fondo non poi troppo terribili.

Tuttavia c’è anche un altro aspetto da considerare che appare più importante: quando si dichiara una quantità di antiossidanti 4000 volte superiore a quella dell’arancia, chi legge tende ad aspettarsi che ciò corrisponda a una capacità di azione antiossidante a sua volta 4000 volte superiore. Dopo una ricerca abbastanza ampia, non sono riuscito a trovare alcuna analisi attendibile sulla quantità esatta di sostanze antiossidanti, però ho trovato documenti molto chiari sulla capacità di azione di tali sostanze. E quando si analizza la effettiva capacità di azione, la mirabolante superiorità del goji svanisce come la neve d’estate. Per esempio, chiunque potrà andare a leggere con i suoi occhi i dati riportati dal sito http://www.oracvalues.com la cui fonte dichiarata è lo USDA (United States Department of Agriculture). Da esso risulta che la capacità antiossidante totale per le bacche di goji è pari a 3290 ORAC. Certamente rispettabile, ma pari a meno di una volta e mezzo quella delle arance (2103 total ORAC) e di molto inferiore a quella delle prugne “black diamond” (7581) o delle melegrane (4479). Per non parlare dell’aglio (5708), della radice di zenzero (14840!), della maggiorana fresca (27297!!) o dell’origano essiccato (175295!!!). Anche fra le bevande troviamo valori di tutto rispetto, per esempio per il vino rosso (cabernet sauvignon, 4523) o per il tè verde (1253).

Insomma la capacità antiossidante del goji appare senz’altro discreta, ma nulla di più. E il fatto che nei vari siti web venga immancabilmente citata la quantità di antiossidanti, invece che la loro capacità di azione, costituisce un modo per presentare ai potenziali acquirenti un’informazione fuorviante. La quantità di antiossidanti nel goji potrebbe forse essere molto alta, tuttavia la loro efficacia, in base ai dati disponibili, appare mediocre. Ovviamente chiunque lo desideri può verificare di persona chiedendo informazioni via email per esempio all’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, www.inran.it), all’USDA (United States Department of Agriculture, www.ars.usda.gov), ecc.. Ciò che invece non è consigliabile fare è fidarsi di siti web di scarsa credibilità scientifica.

Ammettendo che i dati sulla quantità di antiossidanti siano credibili, potremmo chiederci come mai essa sia così clamorosamente diversa dalla capacità di azione (ossia dall’efficacia). Il fatto è che le varie sostanze non hanno tutte uguale potenziale antiossidante e pertanto può verificarsi il caso di composti che, a parità di peso, siano molto più efficaci di altri. Di conseguenza, citare la quantità di sostanza totale senza specificarne l’efficacia, costituisce un comportamento piuttosto scorretto. Come affermare che un esercito è forte perché composto di tantissimi soldati … dimenticandosi però di dire che sono tutti armati solo di fionde e pugnali, mentre il nemico dispone di bazooka, carri armati e fucili mitragliatori. Inoltre l’efficacia antiossidante potrebbe essere anche influenzata da fattori come l’interazione reciproca di più sostanze che agiscono insieme potenziandosi o depotenziandosi a vicenda.

Un aspetto che vale la pena di sottolineare è che quasi tutti i siti web che parlano di goji mostrano un bassissimo livello di approfondimento critico e sono gestiti semplicemente da ingenui appassionati di alimentazione naturale, senza alcuna competenza specifica (e apparentemente senza alcuna attitudine al senso critico), se non addirittura da organizzazioni commerciali che hanno un diretto interesse a venderlo.

Esaminiamo per esempio il caso di un blog fra i più ampi e ricchi di informazioni, che potrete trovare all’indirizzo: http://www.succosupergoji.com. Si tratta di un blog interamente dedicato al succo di goji. Addirittura, in segno di rispetto e deferenza verso siffatta meraviglia della natura, la parola goji viene scritta (senza alcun valido motivo) con l’iniziale maiuscola, come se voi scriveste con la maiuscola Patata o Cavolfiore!

Il blog citato contiene molte informazioni e si sforza di darsi un’apparenza di affidabilità scientifica.

L’autore del blog (e venditore di prodotti a base di goji) mi ha contattato dopo la pubblicazione della prima versione di questo post, per lamentarsi di quanto da me scritto che, a suo avviso, evidentemente non corrispondeva a verità. Tuttavia dopo alcuni scambi sia epistolari, sia telefonici, il suo socio, signor Marco, ha convenuto che non avevo poi tutti i torti nel considerare certe parti del loro sito piuttosto fuorvianti. Il signor Marco ha però dichiarato l’assoluta buona fede sua e del socio Manuel Casadei e ha affermato di avere come unico scopo una vendita corretta e onesta di un prodotto realmente benefico. E’ giusto dare atto ai due soci Marco e Manuel di aver, dopo il nostro contatto, modificato in modo evidente alcune informazioni da loro presentate eliminandole o rendendole più aderenti alla realtà.

Rimane una forte impostazione propagandistica, con il ricorso a tutta una serie di artifici dialettici, che non sarebbe male smussare ulteriormente. Ma sta anche ai compratori sviluppare una capacità di tutelarsi adottando un approccio razionale ed evitando di abboccare troppo facilmente alle varie forme di pubblicità.

Ad ogni modo, anche dopo le modifiche, i contenuti del sito citato vanno ancora affrontati con un certo senso critico. Vediamo perché utilizzando qualche esempio.

Cominciamo con il dire che gli autori citano a sostegno dell’efficacia del goji un articolo scientifico dal titolo Lycium barbarum (goji) juice improves in vivo antioxidant biomarkers in serum of healthy adults (Il succo di goji aumenta la presenza di marcatori antiossidanti nel siero di adulti sani, in vivo) il quale parrebbe essere effettivamente interessante. Ma la situazione è meno limpida di quanto potrebbe apparire.

Per cominciare si tratta di uno studio isolato, non ancora confermato (e, se ricordate la recente storia dei neutrini più veloci della luce, vi renderete ben conto che gli scienziati possono facilmente sbagliare e le conferme sono assolutamente indispensabili).

Poi non vi sono comparazioni di alcun tipo con gli effetti di altri alimenti ricchi di antiossidanti. Solo una comparazione con placebo (ossia con il nulla). Il goji risulta più efficace del placebo, certo, ma risulterebbe anche più efficace di alimenti come la radice di zenzero che hanno un potere antiossidante più che quadruplo?

E, ancora, volendo essere appena un pochino pignoli e maliziosi, possiamo scoprire che gli autori dello studio citato lavorano per (e lo studio è stato pagato da) un’azienda denominata FreeLife International LLC. E, guarda un po’, tale azienda si occupa, fra l’altro, proprio di produrre e commercializzare prodotti a base di goji! Non so a voi, ma a me viene il lieve sospetto che magari la FreeLife potrebbe avere qualche interesse a “migliorare” i risultati degli studi scientifici che parlano dei suoi prodotti e a tralasciare di presentare le evidenze negative, no?

E, tanto per andare avanti, i risultati ottenuti sono riferiti alla semplice presenza di marcatori dell’attività antiossidante (in soggetti sani), ma non vi è alcun test sui suoi effetti concreti in termini di capacità terapeutica (o preventiva) nei confronti di precise patologie. Addirittura potrebbe ipotizzarsi che l’alterazione dei valori conseguente all’uso di goji possa persino avere effetti negativi (per esempio in presenza di patologie autoimmuni). E, dando un’occhiata in giro, non è difficile trovare articoli in cui effettivamente si rilevano possibili effetti nocivi del goji. Ad esempio esiste un articolo, a firma di studiosi spagnoli, il cui titolo è Autoimmune hepatitis triggered by consumption of Goji berries (ossia Epatite autoimmune in conseguenza del consumo di goji). Non ho potuto accedere al testo dell’articolo, ma già il titolo parla ben chiaro.

Sia chiaro, non intendo affermare che il goji fa ammalare o che dimostratamente è del tutto inutile. Non ho dati sufficienti per dirlo. Affermo però che non vi è alcuna evidenza di nessuna caratteristica miracolosa: si tratta di un frutto come tanti. Probabilmente benefico, ma nulla di più.

Per altro occorre ricordare che il goji è un prodotto estremamente caro: ai normali prezzi di mercato 150 g di frutto fresco (la dose usata nello studio scientifico citato) costano generalmente circa 8€ e, non a caso, nei vari siti che vendono il prodotto, si afferma e si ripete che di goji ne basta 10 volte di meno (circa 14-15 grammi al giorno, altrimenti per il goji saremmo costretti a svenarci). Però, stando agli articoli scientifici reperibili, per avere qualche evidenza di effetto (di rilevanza clinica comunque non dimostrata), dovete mangiare ogni giorno una dose di goji da 8€ al giorno. A persona! In una famiglia di 3 persone sono, in un mese, sono oltre 700€ di goji. Francamente mi pare che, se pure i benefìci fossero certi e dimostrati, li dovremmo pagare sin troppo cari.

Il prodotto specificamente reclamizzato nel sito del succo Super-Goji costa un po’ di meno. Considerato che il produttore consiglia di berne 40ml al giorno e che (acquistando 3 litri di prodotto) il prezzo è 99€, si deduce che il costo per una famiglia di 3 persone in un mese è di poco inferiore ai 120€. Un prezzo comunque assai alto, ma bisogna anche notare che il dosaggio consigliato del produttore è largamente inferiore a quello che è stato utilizzato nello studio scientifico citato (dal produttore stesso!). Non è possibile dire con precisione quanto inferiore sia, ma appare probabile che i 40 ml consigliati equivalgano a meno di un quarto del dosaggio ritenuto efficace e usato negli esperimenti. E quindi potrebbe facilmente trattarsi di un dosaggio troppo basso per produrre un qualsiasi effetto.

E veniamo a un altro esempio su come sia sempre opportuno usare cautela quando si leggono siti del tipo di www.succosupergoji.com.

Il sito è stracolmo di affermazioni riguardo le mirabolanti proprietà del goji: vi si legge, fra l’altro, che tale frutto contiene calcio, potassio, ferro, zinco, selenio, fosforo, manganese, magnesio, rame e cromo, però … non vi è alcuna indicazione sulle quantità, né alcuna comparazione rispetto ad altri alimenti. Si legge pure che il goji mantiene a livelli ottimali il testosterone (grazie alla presenza di zinco e altri minerali importanti), ma, ammesso che sia vero, si omette di ricordare che esistono molti altri alimenti che sono ottime fonti di zinco e, in molti casi, migliori del goji (i frutti di mare, le aringhe, le uova, i piselli, il lievito di birra, l’avena, l’orzo, le arachidi, la lattuga, gli spinaci, i fagioli …). Insomma, tutte le straordinarie capacità di cui si parla sono assai meno straordinarie di quanto sembri.

E ancora, a proposito di cautela, mi pare utile far notare che l’autore del sito sul supergoji ritiene opportuno inserire (in una pagina distinta, ben visibile, ma che pochi andrebbero a leggere) tutta una serie di disclaimer. In particolare, troverete scritto che “Manuel Casadei per conto di Food/Science e succosupergoji.com non garantiscono alcun risultato e non si assumono la responsabilità delle conseguenze derivanti dall’uso delle informazioni pubblicate”.Niente male, no?ù

Di questi esempi se ne potrebbero fare moltissimi. Ma è inutile soffermarsi oltre. Soltanto ricordatevi che chi scrive per vendere presenta solo le informazioni che gli fanno comodo ritagliate e messe in evidenza nel modo che più gli fa comodo.

Il blog del “succosupergoji” e il frutto stesso meriterebbero un’analisi più approfondita, ma per non farla troppo lunga, citerò solo un altro aspetto interessante.

Spulciando qua e là in Internet è possibile rintracciare qua e là inquietanti cenni a possibili inquinamenti da pesticidi vietati. Una rapida ricerca consente di confermare tutte le possibili perplessità … per esempio basta leggere il documento http://cvuas.untersuchungsämter-bw.de/pdf/GojiPM037.pdf per avere conferma del fatto che molto spesso nella coltivazione del goji si usano pesticidi (e per di più classi di pesticidi che sono tossici e vietati in Europa). Nello studio che ho indicato si riportano i risultati di un’analisi effettuata nel 2009 e poi ripetuta nel 2010. In ambedue gli anni sono stati rilevati pesticidi. Nel 2010, in particolare, su 26 campioni di goji, sono stati individuati in totale i residui di 38 diversi pesticidi(!) con una media di 11 pesticidi(!!!) per ogni campione esaminato. Il materiale era per la maggior parte (ma non sempre) di provenienza cinese. In 4 campioni erano presenti etichette che dichiaravano esplicitamente (ma falsamente) che il prodotto era “naturale” o “selvatico” o “privo di residui di pesticidi”. Potete leggere voi stessi il resto dei dettagli (se conoscete l’inglese). In Internet è peraltro possibile reperire anche altre informazioni indipendenti che confermano la presenza di pesticidi nel goji.

Ulteriori considerazioni si potrebbero fare, ma credo che a questo punto possiamo giungere a tirare le somme. Il goji appare essere una pianta dalle buone, forse anche ottime qualità nutritive e di impiego abbastanza (ma non totalmente) sicuro … esattamente come molte altre piante che usiamo da sempre. Come il cavolfiore e la carota, le arance, le mandorle, l’aglio, la soia o le lenticchie. Non si tratta in alcun modo di una pianta miracolosa e la stragrande maggioranza delle sue mirabolanti qualità sono frutto di pura fantasia e non sono mai state dimostrate. Per altro in moltissimi casi il goji appare fortemente contaminato da pesticidi vietati.

A fronte di caratteristiche discrete, ma non eccezionali, i costi sono proibitivi (come è ovvio, dato che si tratta di un prodotto destinato a gente che si illude di aver trovato l’elisir di lunga vita). Pur con una certa variabilità non è raro trovare prezzi che si aggirano sui 50€ al kg per le bacche, mentre il già citato sito del succosupergoji vende il suo miracoloso prodotto al prezzo “scontato” di 99€ per 3 litri (alla data di pubblicazione di questo post, febbraio 2012; il prezzo di listino sarebbe, secondo quanto dichiarato di oltre 170€). Nel sito http://www.lerborista.net/store/dettaglio.asp?id=3303 il succo di goji viene invece offerto al prezzo di 15,3€ per una bottiglia da mezzo litro, ma … non c’è scritto quale percentuale di frutto ci sia in quel succo.

A questo punto credo ci sia poco da aggiungere. A ognuno le sue conclusioni.

Heriold

POST SCRIPTUM

Parecchio tempo è passato da quando ho scritto questo post. Commenti ricevuti sia nell’ambito del blog, sia verbalmente da amici mi spingono ad aggiungere queste ulteriori righe per aggiornare un paio di informazioni.

Desidero precisare che questo post scriptum non costituisce una revisione completa del mio post e, ovviamente, a distanza di tempo anche altre cose potrebbero essere cambiate. Esso è invece inteso a precisare esclusivamente uno specifico punto: la disponibilità e utilità delle tabelle ORAC e il valore della scala ORAC ai fini della determinazione dell’utilità fisiologica o terapeutica degli alimenti.

Al momento in cui scrissi il mio post sul sito web dell’USDA erano disponibili delle tabelle molto ampie e aggiornate che riportavano la scala ORAC per migliaia di alimenti. I valori corrispondevano a quelli da me sopra indicati. Tuttavia in seguito lo USDA rimosse le sue tabelle e ora, seguendo il link per il sito http://www.oracvalues.com si trova ancora un elenco di valori, ma non c’è più il riferimento al Dipartimento dell’Agricoltura americano (USDA). Infatti a seguito di polemiche dovute a interessi commerciali, lo USDA ha rimosso le sue tabelle ORAC e ha dichiarato espressamente che la scala ORAC non costituisce un valido parametro di riferimento per valutare l’attività antiossidante e la bontà degli effetti fisiologici nell’organismo umano. Come dire che i prodotti con un valore ORAC maggiore possono risultare meno efficaci e meno utili di prodotti con un valore ORAC inferiore e quindi la scala ORAC va semplicemente ignorata. Poiché il sito ORACVALUES è un sito con finalità non scientifiche, ma commerciali, esso ha reputato conveniente mantenere le tabelle che ne giustificavano l’esistenza stessa, ma ha dovuto rimuovere i riferimenti allo USDA.

Chiunque può trovare esplicita conferma di ciò presso il sito dell’USDA, all’indirizzo: http://www.ars.usda.gov/Services/docs.htm?docid=15866.

Altre informazioni su problemi nell’utilizzo dei valori ORAC e su risultati contraddittori ottenuti presso laboratori diversi si trovano qui: http://www.ars.usda.gov/SP2UserFiles/Place/12354500/Articles/AICR07_ORAC.pdf

In pratica la creazione delle tabelle ORAC aveva spinto molte aziende e molti commercianti a scatenare un cataclisma di tentativi più o meno distorti e fraudolenti di utilizzarne i valori al fine di promuovere i propri prodotti e lucrare su di essi.

La esplicita affermazione da parte dello USDA secondo cui i valori ORAC non hanno validità come riferimento per l’efficacia fisiologica dovrebbe mettere la parola fine ai tentativi di propagandare il goji come un frutto miracoloso proprio sulla base dei valori ORAC. A questo si aggiunge (e i valori sono ancora disponibili e verificabili anche sul sito ORACVALUES) il fatto che il goji, comunque, non ha affatto gli straordinari valori ORAC che vengono decantati. Come ho già scritto e come è ancora possibile verificare, il valore ORAC per il goji (goji berries, raw)) è 3290. I mirtilli selvatici (blueberries, wild, raw), per confronto, hanno un valore ORAC pari a 9621, circa 3 volte superiore.

Il sito www.succosupergoji.com, nel frattempo ha subìto più di un restyling e diverse modifiche nei contenuti. Decisamente ora è meno eccessivo nelle sue pretese di prodotto miracoloso e anche un po’ meno ingenuo. Ma solo di poco. Esso continua a lasciar credere che il goji sia un frutto miracoloso … e non lo è. Certe affermazioni sono sospese in un limbo a metà fra la verità e l’inganno nel senso che partono da premesse vere e raggiungono conclusioni (o le lasciano raggiungere al lettore) che sono ingannevoli.

Solo due esempi fra tanti: nel sito si trova scritto quanto segue …

EFFETTI BENEFICI SUL TESTOSTERONE

Grazie allo Zinco ed alla presenza di altri principi nutritivi, è dimostrato che le bacche di Goji favoriscono il mantenimento di buoni livelli di testosterone, un importante ormone implicato nelle funzioni sessuali.

CONTROLLO DEL PESO

In virtù del loro basso indice glicemico e della loro elevata capacità saziante, le bacche di Goji sono consigliate nelle diete volte alla perdita di peso. Dettaglio da non sottovalutare, il frutto Goji è anche ricco di antocianine, conosciute per la loro capacità di contrastare l’accumulo di grasso corporeo.

Sarà vero che le bacche di goji contengono zinco? Non lo so e nemmeno mi interessa perché, per come viene presentato, si tratta di un fatto del tutto insignificante: lo zinco è presente da un mucchio di parti e, siccome ne serve pochissimo, non c’è alcun bisogno di mangiare bacche di goji (vendute a carissimo prezzo) per assimilarne. Per un elenco di alimenti che contengono zinco si può guardare qui: http://www.valori-alimenti.com/cerca/zinco.php

Sarà vero che hanno un basso indice glicemico e una grande capacità saziante? Beh, per l’indice glicemico posso tranquillamente crederci (ma ancora una volta di alimenti con basso indice glicemico ce ne sono a bizzeffe senza alcun bisogno di mangiare il goji). Che la capacità saziante sia elevata … bah … si tratta di banali chiacchiere, dato che non c’è nessuna precisa valutazione di “quanto” siano sazianti. Un etto di bacche sazia come un panino col salame? O come uno spicchio di mela? O come una scatola di filetti di merluzzo? Non c’è scritto, dunque siamo fermi alle chiacchiere da bar. Io di goji ne ho mangiato più volte e la capacità saziante da me notata è più o meno quella dei mirtilli o dei ribes o delle fragole … Dopo 2 etti (2 etti!!!) di goji mi sono sentito quasi sazio. Ma è una sensazione che è durata ben poco (come spesso capita con la frutta) e … 2 etti di goji, con il prezzo attualmente praticato nel sito http://www.bacchedigoji.com/ costano quasi 10 € … mentre 2 etti di mele (un frutto sicuramente salutare almeno quanto il goji) costano intorno ai 50 centesimi (20 volte di meno)!

Se volete, quindi … potete forse anche saziarvi e dimagrire a forza di goji … peccato che per riuscirci rischiate di dover chiedere un mutuo.

Insomma, il goji era e rimane un prodotto mediocre venduto a un prezzo di gran lunga superiore al suo valore. Ma ognuno è libero di spendere i suoi soldi come preferisce.

22 pensieri su “IL MIRACOLOSO GOJI

  1. Sai che mi giunge nuovo questo goji?
    A quanto pare non mi sono persa niente, anzi ne sono certa, perchè dopo un’analisi esauriente come la tua, si evince che è uno dei tanti prodotti, pescati nel mucchio e gonfiati ad arte, nella speranza che i ‘gonzi’ si moltiplichino e portino una montagne di denaro.
    Una fonte miracolosa, per loro.
    Giorgio, sei un genio!
    Cristiana

  2. Ciao Cri! Grazie delle tue belle parole. In realtà sono proprio lontanissimo dall’essere un genio (ahimé). Sono solo una persona curiosa e dotata di un certo senso critico. 🙂
    In effetti i due frutti miracolosi (goji e açai), come ho scritto sono senza dubbio nutrienti e probabilmente anche salutari e buoni. Ma lo sono anche le mele. Purtroppo, non riesco a capire come, sembra che gli esseri umani abbiano sempre un disperato bisogno di miracoli e di bacchette magiche per regalarsi l’illusione di poter allontanare le ombre della propria caducità. E questo bisogno costituisce un ottima occasione per i furbi che, sfruttandolo, cercano di far soldi.
    D’altronde … nel profondo del mio cuore non posso non provare una certa compassione, una sorta di umana pietà per tutti coloro che si aggrappano ai miracoli: lo fanno per non dover affrontare la cupa oscurità che ci guarda dall’alto ad ogni nostro passo e che si chiuderà a ghermirci nell’ultimo giorno, per l’eternità.

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    • Hi, I’m very glad of being helpful.
      Unfortunately information I provided are rather old (I published my post more than 1 year ago) and some sources I cited could be not yet available. If you find any obsolete sources and you tell me, I’ll try to update them. I can’t promise, anyway, I will find an available equivalent source.
      Thx for you comment.
      Heriold

  6. scusa perche’ tra le migliaia di informazioni sul goji che danno gli stessi risultati dovremmo credere a l’unico sul web in italia e probabilmente al mondo che contesta i dati, poi fai riferimento a delle contoindicazioni con un’articolo inesistente o inaccessibile, non e’ forse che sei tu che hai interesse a screditarlo

    • Ciao Maurizio e grazie per avermi letto.

      Non c’è nessun bisogno che tu creda al mio post, né a me. Anzi, io vorrei invitarti, per quel che vale, a NON credere, né a me, né agli altri. Vorrei invitarti a cercare di persona le informazioni di prima mano, come ho fatto io, ma evitando (almeno secondo me) di far riferimento a fonti “allineate”. Ti invito a cercare deliberatamente quelle fonti che vanno contro la moda imperante di spacciare il goji come un prodotto eccezionale. Poi ti invito a confrontare le argomentazioni addotte, la credibilità, l’approfondimento, ecc.. Infine trarrai le tue proprie conclusioni.
      Quanto all’articolo inesistente o inaccessibile, ti faccio notare che il tuo commento è posteriore di più di un anno, rispetto alla data di pubblicazione del mio post. Mi pare più che normale che alcune fonti possano non essere più accessibili. D’altronde non posso certamente verificare continuamente gli aggiornamenti per tutti i post che pubblico. Essi sono validi al momento della pubblicazione. Poi, evidentemente, sono suscettibili di diventare obsoleti.
      Anzi, per dirla tutta io ero già al corrente di almeno un significativo cambiamento nei contenuti del mio post e ho volutamente evitato di aggiornare il post stesso perché in quel caso avrei aggiornato la data di pubblicazione del post e avrei dovuto riverificare ex-novo l’aggiornamento di tutti i contenuti.
      La modifica di cui ero già al corrente (perché segnalatami via posta elettronica dal diretto interessato) è che il biologo di cui parlavo è uscito dal gruppo dei responsabili del sito per il “succo supergoji”).
      Infine, solo a titolo di cronaca, ti voglio raccontare che, quando uscì inizialmente il mio articolo, ricevetti una email da parte dei responsabili del sito del supergoji. La email mi diffidava dal diffondere le notizie “diffamatorie” da me riportate e mi chiedeva di eliminare il mio post, minacciandomi di ritorsioni legali.
      A valle di quella email avemmo anche dei contatti telefonici, alla fine io eliminai un paio di frasi che suonavano molto critiche (direttamente nei confronti di una specifica persona, il biologo sopra citato), ma non rimossi il post e, viceversa, loro eliminarono o corressero diverse loro affermazioni false o fuorvianti.
      Nonostante ciò i contenuti rimanenti restavano discutibili e, in quella occasione dunque, io aggiornai il mio blog eliminando i riferimenti a ciò che era stato corretto, ma mantenendo le critiche.

      Comunque …

      Come ho scritto in altre risposte le tabelle ORAC sono state ritirate dopo che io avevo scritto il mio post in quanto si è reso evidente che esse NON sono significative ai fini di una valutazione degli effetti fisiologici e la loro pubblica disponibilità induceva aziende e medici a sfruttarne in modo improprio (fraudolento) i dati per i propri interessi. Questo è il motivo per cui il link alla tabella ORAC non è più valido.
      Credo sia superfluo sottolineare che se le tabelle ORAC non sono considerate valide, decade anche il principale elemento a sostegno del goji.
      Ad ogni modo potrai trovare qui (http://www.ars.usda.gov/Services/docs.htm?docid=15866) la comunicazione ufficiale dello USDA.
      Altre informazioni puoi trovarle qui (http://www.ars.usda.gov/SP2UserFiles/Place/12354500/Articles/AICR07_ORAC.pdf).

      Con tutta probabilità la pubblicità del goji è proprio uno degli usi impropri delle tabelle, ma per completezza ribadisco che, persino se si dà credito alle suddette tabelle, il goji risulta essere solo uno di tanti alimenti con un buona capacità antiossidante.

      Naturalmente sei libero di non credermi, tanto i soldi per comprare il goji non li spendo mica io …
      Ciao!
      🙂

  7. Io credo che tu abbia qualche problema con quel sito, perchè il goji non è un frutto miracoloso ma ormai la comunita scientificà ha dimostrato le meravigliose proprietà nutrizionali e terapeutiche di questo frutto. Credo che questa sia dinsinformazione e che dovresti approfondire le tue conoscenze del Lycium Barbarum su PubMed. Essere più o meno d’accordo sul carattere promozionale del linguaggio pubblicitario è affar tuo… ma screditare le qualità di un frutto di cui ora si stanno approfondendo anche proprietà antidegenerative solo per fare il fenomeno… è ignoranza.

    • Ciao Haikuu e grazie per essere passato/a a leggermi.

      Nel mio articolo ho scritto delle cose ben precise e ho affrontato degli argomenti precisi. Se credi che in qualche punto io abbia commesso degli specifici errori, poiché errare è umano e può capitare a me come a chiunque, ti chiedo la cortesia di segnalarmeli. Magari ci metterò un po’ di tempo, ma provvederò a verificare le tue informazioni ed eventualmente a correggermi. Se invece la tua è una opinione basata su convinzioni generiche, allora ti ringrazio comunque per avermi letto, ma evidentemente non ho elementi per modificare alcunché.

      Per altro ti assicuro che ho approfondito le mie conoscenze più che adeguatamente e aggiungo che su PubMed non compare NESSUNA pubblicazione atta a dimostrare proprietà meravigliose per il goji.

      Intanto PubMed è un semplice repository di articoli la cui validità non è confermata da nessuno e vi compare, assieme a materiale valido, anche un mucchio di spazzatura. Poi … scusami se te lo dico … ma gli articoli scientifici occorre saperli leggere, oltre che trovarli con Google. Ne prendo uno a caso di quelli che parlano del goji (ne troverai l’abstract all’indirizzo: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19844860). Prova a leggerlo. In nessun punto dice che il goji ha capacità rilevanti. Vi si dice solo che:

      “Investigations of the fruit have focused on proteoglycans, known as ” Lycium barbarum polysaccharides”, which showed antioxidative properties and some interesting pharmacological activities in the context of age related diseases such as atherosclerosis and diabetes. As to the root bark, several compounds have demonstrated a hepatoprotective action as well as inhibitory effects on the rennin/angiotensin system which may support the traditional use for the treatment of hypertension. While there are no signs of toxicity of this plant, two cases of possible interaction with warfarin point to a potential risk of drug interaction. In view of the available pharmacological data and the long tradition of use in the traditional Chinese medicine, L. barbarum and L. chinense certainly deserve further investigation. However, clinical evidences and rigorous procedures for quality control are indispensable before any recommendation of use can be made for Goji products.”

      Ossia che le bacche di goji mostrano “qualche” (“qualche”, non “miracolose”) attività farmacologica. Si aggiunge che non vi sono segni di tossicità, ma potrebbero esserci interazioni con alcuni farmaci e si conclude dicendo che occorrono ulteriori studi e che questi dovrebbero essere condotti secondo procedure rigorose (un modo per dire che fino a ora gli studi esistenti non paiono rigorosi).

      Questo è quanto si può leggere su uno degli articoli, a caso, prelevati da PubMed. Non mi pare ci sia altro da aggiungere, tranne i saluti.
      🙂

  8. Ciao,
    Non so tu quanto approfondisca i temi e soprattutto controlli i dati che riporti..
    Questa la tabella dell’FDA nella quale i dati che riporti tu non sono corretti ed il goji ha un valore di 25300 orac…
    Per la cronaca, non vendo né uso goji, sono solo una curiosa di saperne di più…

    FOOD

    ORAC (units /100 grams)

    Tibetan goji berries

    25,300

    Prunes

    5,770

    Raisins

    2,830

    Blueberries

    2,400

    Blackberries

    2,036

    Kale

    1,770

    Strawberries

    1,540

    Spinach

    1,260

    Raspberries

    1,220

    Brussels Sprouts

    980

    Plums

    949

    Alfalfa Sprouts

    930

    Broccoli Florets

    890

    White onion

    860

    Beets

    840

    Tomato

    770

    Oranges

    750

    Red Grapes

    739

    Red Bell Peppers

    710

    Cherries

    670

    Carrot

    650

    Pea

    360

    • Ciao BufaloBill e grazie per essere passata a leggermi.
      Faccio sempre ogni sforzo possibile, nei limiti ovviamente delle mie capacità, per approfondire e soprattutto per verificare ogni informazione che fornisco. Questo vale anche per le tabelle ORAC.
      Nel caso delle tabelle ORAC tuttavia, come potrai leggere anche in un’altra risposta che ho fornito, ci sono state delle evoluzioni nel corso degli ultimissimi anni. In particolare è emerso il fatto che esse non debbono essere considerate attendibili per quanto riguarda la valutazione degli effetti fisiologici (quindi, per esempio, per quanto riguarda l’attestazione dell’utilità del goji).
      Questo fatto ha addirittura portato lo USDA (US Departmente for Agriculture) che aveva pubblicato delle tabelle ORAC molto complete a ritirarle.
      Puoi trovare qui (http://www.ars.usda.gov/Services/docs.htm?docid=15866) la comunicazione ufficiale dello USDA.
      Altre informazioni puoi trovarle qui (http://www.ars.usda.gov/SP2UserFiles/Place/12354500/Articles/AICR07_ORAC.pdf).
      Ma, in sostanza, la scala ORAC non è più considerata valida ai fini della valutazione degli effetti antiossidanti in un organismo vivente. Ovviamente mantiene la sua validità per gli aspetti chimici, ma le ricadute fisiologiche sono fortemente messe in discussione.
      I dati relativi al potere antiossidante di specifiche sostanze, in forma disaggregata, sono ancora disponibili nei DB dello USDA, ma per la loro interpretazione occorre essere degli specialisti e perderci un po’ di tempo.
      Tuttavia io, per pignoleria documentativa, avevo scaricato (come faccio sempre) la documentazione relativa a quanto ho scritto nel post e quindi sono in possesso delle tabelle ORAC originali dello USDA nella versione del 2010 (prima che venissero ritirate). I dati forniti dallo USDA non corrispondono con quelli che tu mi indichi. In particolare il valore indicato come “total-ORAC” per le bacche di goji non lavorate è 3290. Per paragone le pere essiccate con 40% di umidità residua hanno un valore ORAC pari a 9496. Ne deduco che i dati che hai trovato sono errati.
      Se lo desideri, posso inviarti il file PDF con il DB dei valori ORAC nella sua versione del 2010 indirizzandolo alla mailbox che mi hai fornito. Devo ripetere però, per chiarezza, che le tabelle ORAC non sono più considerate uno strumento valido per valutare gli effetti fisiologici degli alimenti e pertanto NON debbono essere usate a fini dietologici o comunque medici.
      Fammi sapere e grazie ancora per la tua attenzione.

  9. La cosa clamorosa è che citano in quasi tutti i siti questa scala ORAC, e quando poi la vai a vedere ti accorgi che mettono dei valori puramente inventati, non solo per le bacche di Goji, ma anche per gli altri alimenti che mettono a confronto…chiaramente non si può commentare in questi siti

    • Ciao Rudy e grazie per avermi letto.
      La questione della scala ORAC è controversa. Essa non è facile da interpretare (per un non specialista) e il valore riportato normalmente nella maggioranza dei siti vorrebbe essere una sorta di riepilogo. Tuttavia, in alcuni anni, negli ultimi anni sono emersi problemi nella valutazione dei valori ORAC calcolati da diversi laboratori e soprattutto è emerso che la scala ORAC non fornisce informazioni chiare e attendibili ai fini della valutazione degli effetti nutrizionali e terapeutici. Questo fatto ha addirittura portato lo USDA (US Departmente for Agriculture) che aveva pubblicato delle tabelle ORAC molto complete a ritirarle.
      Puoi trovare qui (http://www.ars.usda.gov/Services/docs.htm?docid=15866) la comunicazione ufficiale dello USDA.
      Altre informazioni puoi trovarle qui (http://www.ars.usda.gov/SP2UserFiles/Place/12354500/Articles/AICR07_ORAC.pdf).
      Ma, in sostanza, la scala ORAC non è più considerata valida ai fini della valutazione degli effetti antiossidanti in un organismo vivente. Ovviamente mantiene la sua validità per gli aspetti chimici, ma le ricadute fisiologiche sono fortemente messe in discussione.

  10. ho dato una chance al goji nel 2010: ne ho acquistato una buona quantità in Sud Africa dove mi trovavo in vacanza e dove costa moooolto meno che da noi, e l’ho assunto secondo le indicazioni, non riscontrando alcun effetto miracoloso, così com’era stato per ogni altro frutto, bevanda e integratore più o meno naturale provati in precedenza. 🙂

  11. Grazie mille…. Per fortuna esiste ancora gente competente che si mette ancora in discussione in cerca della verità. Sei stato veramente esaustivo, grazie ancora e buona serata. Ex Goji maniac 😉 Madre natura ci ha dato tutto cio di cui addiamo bisogno ,spetta a noi trovare il giusto equilibrio in essa.

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