Un millepiedi chiese a un ciuffo d’erba:
– Cortese erbetta, ho molta fame e non mi sento bene; potrei mangiare qualche pezzetto delle tue foglie? –
Il ciuffo di erba lo guardò con malcelato raccapriccio. Per la verità aveva già cominciato ad agitarsi e a fremere non appena lo aveva visto avvicinarsi.
– Coooosaaaaaa? Siamo impazziti? Vorresti mangiare le mie foglioline lucide e verdi? Ma come puoi pensare una cosa simile? Vattene piuttosto a pasteggiare con qualche larva o qualche formica! –
– Ma … io sono vegetariano. E poi il medico mi ha detto che devo mangiare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno. –
– Andiamo bene! Adesso pure i medici ci si mettono a far danno!!! Comunque, fai un po’ come ti pare. Rivolgiti a qualche altra pianta, magari a quel cardo laggiù (ti si bucasse la pancia con le spine), digiuna, schiatta, vedi tu … ma non ti azzardare a toccare le mie foglioline!!! –
A quel punto il millepiedi, già malandato e non tanto in forze, si allontanò in silenzio, ferito dalla scortesia e dalla malagrazia della piantina cui si era rivolto. In cuor suo gli parve che quel vegetale sgarbato avesse bisogno di una bella lezione e, dopo un po’ di pensamenti e ripensamenti, pregò il Grande Padre di Tutti i Millepiedi di lanciare sulla pianta una terribile maledizione.
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